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Scapole alate

Scapole alate: cosa sono e come si curano?

Le scapole alate rappresentano un’anomalia anotomica che seppur non patologica necessita d’intervento adeguato e tempestivo. Vediamo quale.

Scapole alate: cosa sono

Per scapole alate si intende un paramorfismo, cioè una degenerazione composta della struttura muscolo-scheletrica potenzialmente reversibile, a carico delle ossa pari e simmetriche facenti parte della cintura toracica e dell’articolazione della spalla.

Raramente è un dismorfismo, ovvero un’alterazione cronica e ingravescente della morfologia del copro, difficilmente reversibile.

La scapola si dice alata quando il suo margine mediale risulta sporgente rispetto alla gabbia toracica e alla colonna vertebrale.

Scapole alate: cause

La scapola alata è una condizione che colpisce prevalentemente i giovani, di sesso maschile, in età puberale (12-14 anni). Tra le cause – di tipo traumatico, strutturale e posturale – si annoverano:

  • lesione dei nervi, più specificatamente del nervo toracico lungo (causa rara);
  • ipercifosi, deformità della colonna vertebrale che conferisce al dorso un aspetto convesso (gobba) e che favorisce uno scorretto posizionamento della scapola;
  • scoliosi, deviazione laterale della colonna vertebrale che influenza il posizionamento della scapola;
  • riduzione della cifosi toracica, ovvero un appiattimento della curva fisiologica del rachide toracico;
  • debolezza del muscolo gran dentato, quale ha esattamente la funzione di mantenere la scapola adesa al torace;
  • rigidità dei muscoli grande rotondo, piccolo rotondo e sottospinato, cioè i muscoli costituenti la cuffia dei rotatori, quale provvede a stabilizzare l’articolazione gleno-omerale della spalla.

Scapole alate: trattamento

Dopo aver accertato un deficit posturale e/o un’anomali strutturale sottoponendosi a una valutazione obiettiva e all’esame baropodometrico, si consiglia un percorso di fisioterapia conservativa.

Le scapole alate sono trattabili, nello specifico, con la rieducazione posturale, la quale si prefigge di:

  • ripristinare l’allineamento scapolare;
  • ridurre il dolore nella regione della schiena, delle spalle e del collo, associati ai disordini posturali;
  • migliorare la mobilità articolare, e migliorare così il range di movimento (ROM) delle scapole;
  • rafforzare le catene muscolari, così che possano essere reclutate al sostegno in maniera bilanciata;
  • migliorare la stabilità, per prevenire lesioni e migliorare le prestazioni sportive o quotidiane.
  • educare alla postura corretta, ovvero all’equilibrio e alla coordinazione in pozione statica e dinamica, in ogni situazione, così da mantenere i risultati ottenuti durante le sessioni di terapia e prevenire eventuali recidive.