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Ernia espulsa

Ernia espulsa: ecco in cosa consiste e come curarla

Con ernia espulsa si descrive uno degli stadi di degenerazione dell’ernia del disco. Esaminiamo nel dettaglio ogni sua configurazione e scopriamo come medicina e terapia fisica possono porvi rimedio.

Ernia del disco: origine e classificazione

L’ernia discale è una discopatia, una patologia degenerativa della colonna vertebrale, più precisamente del disco intervertebrale, ovvero del “cuscinetto” che funge da ammortizzatore tra le vertebre. 

Ogni disco è costituito da:

  • anulus, la parte esterna duro-fibrosa, simile a un anello;
  • nucleo polposo, la parte interna, di consistenza gelatinosa, formata principalmente da acqua.

Quando a causa di una rottura, di una lacerazione o di una deformazione dell’anulus il nucleo polposo fuoriesce dalla sua sede naturale si verifica un’ernia.

In base al grado di estrusione (spinta al di fuori) del nucleo fuoriuscito e allo stato dell’anulus, l’ernia del disco si distingue in: 

  • ernia contenuta, quando, all’interno del canale vertebrale, la sporgenza del nucleo è lieve e l’anulus non è del tutto rotto;
  • ernia protrusa (da non confondere con la protrusione del disco), quando si ha uno spostamento parziale del nucleo polposo, il quale rimane, seppur in parte, attaccato al centro del disco; l’anulus è rotto;
  • ernia espulsa, quando il nucleo polposo è fuoriuscito completamente.

Ernia espulsa: classificazioni

L’ernia del disco espulsa, a sua volta, viene distinta in:

  • ernia espulsa sottolegamentosa, se non ha rotto il legamento longitudinale posteriore (una struttura di rinforzo che riveste la superficie posteriore dell’anulus e dei corpi vertebrali);
  • ernia espulsa translegamentosa, se al contrario, ha rotto il legamento longitudinale posteriore.

Un’ulteriore suddivisione dell’ernia espulsa si basa sulla individuazione del nucleo polposo conseguente alla fuoriuscita. Se oltre ad essere stato completamente estruso, il nucleo o un suo frammento si sposta ad una certa distanza dal disco (di solito verso il basso o lateralmente, di rado verso l’alto) si parla, infatti, di ernia migrata. Quest’ultima, a sua volta, può definirsi:

  • ernia espulsa e migrata sottolegamentosa;
  • ernia espulsa e migrata translegamentosa.

Ernia espulsa: localizzazione e sintomi

L’ernia del disco espulsa – così come qualsiasi tipo e stadio di discopatia – può verificarsi in qualunque tratto della colonna vertebrale, ma è nettamente più frequente nel tratto lombare, decisamente meno nel tratto cervicale. L’ernia espulsa dorsale, invece, è rara.

Un’ernia può essere asintomatica. Se sintomatica, invece, occorre considerare che può manifestarsi in maniera indirettamente proporzionale al grado di fuoriuscita del nucleo e di danneggiamento dell’anulus. Il che significa che indipendentemente dalla severità può generare i seguenti sintomi.

Sintomatologia dell’ernia cervicale:

  • dolore cervicale;
  • cervico-brachialgia;
  • dolori precordiali e scapolari;
  • disturbi di sensibilità, motilità, trofismo e riflessi agli arti superiori disturbi di sensibilità, motilità e riflessi agli arti inferiori tetraparesi;
  • disturbi sessuali;
  • disturbi sfinterici.

Sintomatologia dell’ernia dorsale: 

  • dolore dorsale;
  • dolore intercostale;
  • disturbi di sensibilità, motilità e riflessi agli arti inferiori paraparesi;
  • disturbi sessuali;
  • disturbi sfinterici.

Sintomatologia dell’ernia lombare

  • dolore lombare;
  • lombo-sciatalgia o sciatica;
  • lombo-cruralgia;
  • disturbi di sensibilità, motilità, trofismo e riflessi agli arti inferiori paraparesi;
  • difficoltà a stare fermi a lungo in piedi;
  • disturbi sessuali;
  • disturbi sfinterici.

Ernia espulsa: cosa fare

Il trattamento di un’ernia può̀ essere conservativo, chirurgico o alternativo, in base alla gravità della discopatia. Va dunque valutato singolarmente ogni caso, esaminando lo stato di salute dei legamenti, dei dischi intervertebrali e delle strutture nervose, quali: midollo spinale e radici nervose. 

La vera criticità del dell’ernia del disco non è tanto il singolo episodio, quanto la tendenza alle recidive, immutabile anche a seguito di un intervento chirurgico.

Trattamento conservativo

La terapia conservativa è maggiormente indicata nei casi meno severi, quindi di ernia contenuta e protrusa. Questa prevede:

  • riposo;
  • farmaci (antidolorifici, antinfiammatori e cortisonici);
  • fisioterapia, comprendente manipolazioni vertebrali, massoterapia e rieducazione posturale;
  • controllo del peso, in considerazione del fatto che l’obesità e/o il sovrappeso costituiscono un fattore aggravante.

Trattamento chirurgico

Nel caso di ernia espulsa e migrata, invece, si opta per la microchirurgica, la quale si caratterizza per l’uso del microscopio operatorio. Attraverso incisioni di 2-3 cm, il nucleo polposo fuoriuscito viene asportato e il disco ripulito.

Trattandosi di una tecnica d’intervento mininvasiva i tempi di recupero sono notevolmente ridotti, rispetto alla chirurgia tradizionale.

Trattamenti alternativi 

Benché non frequente, si annoverano casi di ernia espulsa trattati efficacemente con l’ozonoterapia: tecnica medicale solitamente indicata per discopatie meno gravi. Questa consiste nell’iniezione intradiscale o paravertebrale di una miscela di ossigeno e ozono in grado di sfiammare e disidratare il nucleo polposo erniato.