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Ausili per disabili

Ausili per disabili: tutto quello che c’è da sapere

Si definiscono ausili per disabili quegli strumenti o sistemi tecnologici utilizzati per prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione, una disabilità o un handicap. Possono essere di comune commercio o di produzione specializzata, come quelli realizzati da IAO2, azienda del Gruppo Fantauzzi.

Ausili, protesi e ortesi: quali sono le differenze?

Prendendo in esame gli scopi, proviamo a fra chiarezza sulla differenza tra:

  • ausili tecnici, sono tutti quei prodotti a uso temporaneo o permanente che hanno il fine di contribuire all’autonomia della persona disabile, di agevolare il compito di assistenza, di consentire l’integrazione nel mondo del lavoro, della scuola e della socialità;
  • protesi, sono componenti artificiali che sostituiscono parzialmente o interamente parti del corpo mancanti;
  • ortesi, sono apparecchi correttivi, come per esempio i busti e i plantari ortopedici.

Il Sistema Sanitario Nazionale fornisce gli ausili per disabili?

Sì, il Servizio sanitario nazionale garantisce la fornitura sia di ausili tecnici che di protesi a tutte le persone riconosciute invalide o in attesa di riconoscimento dell’invalidità. L’erogazione avviene attraverso l’Azienda Sanitaria Locale (ASL).

Quali sono gli ausili per disabili forniti dall’ASL?

Nel Nomenclatore Tariffario (art. 18 del dPCM 12 gennaio 2017, allegato 5 – elenchi 1, 2 A e 2B) gli ausili, le protesi e le ortesi erogabili dalle ASL.

Tra gli ausili per disabili si annoverano:

  • Ausili per terapia e addestramento, ossia gli strumenti utili a rieducazione il movimento la forza e l’equilibrio, tra cui gli stabilizzatori della postura;
  • Ausili per l’assistenza di funzioni corporee, tra cui l’attrezzatura per la terapia circolatoria e per la respirazione (nebulizzatori, ventilatori, aspiratori);
  • Ausili per l’apprendimento e l’esercizio di abilità, tra cui gli ausili didattici (a esempio, i banchi scuola); i prodotti per lo sviluppo della voce, del linguaggio, della scrittura e della lettura.
  • Ausili per la cura personale, tra cui gli ausili per vestirsi e svestirsi, per la protezione del corpo, per l’igiene personale, per la cura delle tracheostomie, delle stomie e dell’incontinenza, e per le attività sessuali;
  • Ausili per la mobilità personale, ovvero gli ausili per la deambulazione, tra cui stampelle, tripodi, quadripodi, deambulatori, carrozzine, passeggini, bastoni tattili e sistemi di sollevamento (ad esempio, il montascale);
  • Mobilia e adattamenti per la casa o per altri edifici, tra cui corrimano e sistemi di sostegno, letti ortopedici, cuscini e reti antidecubito;
  • Ausili per comunicazione, informazione e segnalazione, tra cui display braille, filtri ottici, apparecchi acustici, microfoni, altoparlanti e computer;
  • Ausili per manovrare oggetti e dispositivi, tra cui sistemi per il controllo e l’azionamento a distanza, congegni per aprire e chiudere porte, finestre e tende, meccanismi per afferrare oggetti nell’ambiente e sensori di comando.
  • Ausili per le attività domestiche, tra cui gli arnesi da cucina con impugnature facilitate, il seggiolone per bambini, l’attrezzatura per il giardinaggio e gli allarmi;
  • Ausili per le attività̀ di tempo libero, ovvero i prodotti destinati a facilitare giochi, sport e hobby, tra cui i dispositivi per aiutare a suonare, leggere e comporre musica o, ancora, per la pesca o il campeggio.
  • Ausili per le attività lavorative, ovvero gli elementi di arredo, i veicoli, gli hardware e i software per l’ufficio, tra cui emulatori di mouse, display tattili e stampanti.
  • Protesi e ortesi, ovvero i dispositivi atti a supportare o modificare le funzioni neuromuscoloscheletriche o sostituire strutture anatomiche, tra cui corsetti, ginocchiere ortesi spinali e protesi d’arto.

Chi ha diritto a ricevere gli ausili dall’ASL?

L’art. 18 del dPCM 12 gennaio 2017 individua nel dettaglio le categorie di persone che hanno diritto a ricevere ausili, protesi e ortesi dall’ASL. L’elenco include, in sintesi:

  • le persone con invalidità civile, di guerra e per servizio;
  • le persone con cecità totale o parziale o ipovedenti gravi;
  • le persone sorde;
  • i minori di anni 18 che necessitano di un intervento di prevenzione, cura e riabilitazione di un’invalidità grave e permanente;
  • le persone affette da gravissime patologie evolutive o degenerative;
  • le persone affetta da menomazioni che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore ad un terzo;
  • le persone in attesa di accertamento dell’invalidità che necessitano di un piano riabilitativo-assistenziale;
  • le persone amputate di arto;
  • le donne con malformazione congenita che comporti l’assenza di una o di entrambe le mammelle o della sola ghiandola mammaria, ovvero che abbiano subito un intervento di mastectomia;
  • le persone che abbiano subito un intervento demolitore dell’occhio;
  • le persone affette da una malattia rara.

Come si ottengono gli ausili dall’ASL?

Per ricevere ausili tecnici e protesi è necessario presentare domanda alla propria ASL di appartenenza, previo consulto da parte del medico di base.

Le modalità di erogazione sono illustrate nell’allegato 12 dell’art. 18 del dPCM 12 gennaio 2017. La procedura prevede le seguenti 6 fasi:

  1. prescrizione della disabilità, formulata dal medico specialista e riportante il codice ISO dell’ausilio ritenuto necessario;
  2. formulazione del piano riabilitativo-assistenziale individuale, contenente la diagnosi, il programma di trattamento, la tipologia di ausilio; i modi e i tempi d’uso del dispositivo, le eventuali controindicazioni e/o limiti e le modalità̀ di follow-up;
  3. autorizzazione all’erogazione, eseguita dall’azienda sanitaria locale di residenza dell’assistito, previa verifica amministrativa
  4. erogazione, quale avviene entro il tempo massimo fissato dalla regione;
  5. collaudo, lo specialista che ha rilasciato la prescrizione effettua altresì una valutazione clinico-funzionale volta ad accertare la corrispondenza del dispositivo erogato a quello prescritto e la sua efficacia per lo svolgimento del piano riabilitativo-assistenziale;
  6. follow up, prevede il controllo periodico e programmato degli esiti ottenuti rispetto a quelli attesi dall’equipe e dall’assistito.