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Protesi ortopediche

Protesi ortopediche: tutte le informazioni essenziali

Le protesi ortopediche sono sostituti artificiali di segmenti scheletrici che – per cause congenite o per eventi traumatici – mancano. Hanno quindi lo scopo di restituire forma, struttura e funzionalità al corpo umano.

 

 

Quali sono i tipi di protesi ortopedica?

In ortopedia, si definiscono:

  • esoprotesi, quelle esterne al corpo;
  • endoprotesi, quelle interne, ossia avvolte dai tessuti muscolari, impiantate quindi tramite intervento chirurgico; tra le più diffuse troviamo la protesi d’anca che può essere parziale o totale (artroprotesi).

Le esoprotesi, a loro volta, si dividono in:

  • protesi di arto superiore;
  • protesi di arto inferiore.

Entrambe queste categorie possono rientrare nei seguenti due tipi:

  • protesi esoscheletriche o tradizionali, hanno un guscio esterno in metallo o in plastica della forma dell’arto, sono permanentemente rigide, non regolabili e più durature;
  • protesi endoscheletriche o modulari, hanno – al centro – una struttura scheletrica interna, sono ricoperte da materiale morbido della forma degli arti e da cute sintetica, sono più duttili e regolabili ma meno resistenti.

 

Classificazione delle protesi di arto superiore

1. Protesi passive

Mirano primariamente alla ricostruzione estetica dell’arto mancante, ripristinandone l’integrità. Garantiscono l’equilibrio dei pesi corporei e la stabilizzazione degli oggetti, ma non consentono movimenti attivi della mano e delle articolazioni. Questo genere di protesi viene solitamente scelto nei casi in cui risulti impossibile l’uso di una protesi funzionale.

2. Protesi attive

Questo tipo di protesi comprende le:

  • protesi a energia corporea, fanno parte di questa famiglia le protesi cinematiche, che sfruttano per il movimento le regioni del corpo ancora attive; le funzionalità generalmente sfruttate sono: l’apertura della mano (che avviene vincendo la resistenza di una molla), il blocco-sblocco (flessione ed estensione) di un eventuale gomito, l’elevazione della spalla;
  • protesi a anergia extracorporea, fanno parte di questo gruppo le protesi mioelettriche e le protesi elettroniche; le prime – per l’attivazione del movimento – sfruttano i segnali elettromiografici generati dalla contrazione isometrica della muscolatura del moncone e rilevati da specifici elettrodi; le seconde vengono usate in presenza di sporgenze ossee che consentano l’attivazione dei sensori di pressione; entrambe possono essere impiegate dalla disarticolazione di polso fino alla disarticolazione di spalla.

3. Protesi ibride

Si tratta di protesi ortopediche che uniscono la tecnologia protesica a energia corporea con l’attivazione a comando mioelettrico. Gli arti ibridi garantiscono una buona funzionalità e un peso più contenuto rispetto agli arti elettromeccanici. Ma resta una soluzione applicabile solo nei casi in cui lo consentano la lunghezza del moncone e la mobilità della spalla.

 

Classificazione delle protesi di arto inferiore

La maggior parte delle protesi d’arto inferiore sono endoscheletriche, quindi regolabili, così da assicurare più equilibrio, sicurezza, funzionalità ed efficienza nella deambulazione.

1. Protesi di piede e caviglia

Mirano a riprodurre le funzioni di un piede naturale fornendo ammortizzazione dei colpi e stabilità. Si tratta generalmente di protesi in carbonio realizzate tenendo conto del peso e del grado di dinamicità dell’utente. Nei casi in cui si desideri utilizzare scarpe con i tacchi, è possibile scegliere una caviglia protesica regolabile a diverse altezze.

2. Protesi di ginocchio

La gamba artificiale riproduce le fasi chiave della deambulazione naturale: la flessione e l’estensione (movimenti tipici del passo) e il carico del peso quando la gamba opposta si sposta in avanti.

3. Protesi per lo sport

Le protesi sportive aiutano i pazienti a raggiungere e mantenere le prestazioni fisiche a cui ambiscono, che siano esse amatoriali o agonistiche. A ogni attività sportiva viene associato uno specifico piede protesico, con precise caratteristiche ergonomiche, ognuno realizzato col materiale protesico più indicato allo scopo, tra cui: titanio, fibra di carbonio, leghe di alluminio.

 

 

Chi costruisce le protesi ortopediche?

A costruire, adattare e applicare le protesi su misura è il tecnico ortopedico, un operatore sanitario noto come protesista.

Nell’ambito delle sue competenze, rientrano:

  • la realizzazione, la fornitura, la sostituzione e la riparazione di protesi, di ortesi e di ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno dell’apparato locomotore;
  • l’addestramento del paziente all’uso delle protesi o delle ortesi applicate;
  • il lavoro in equipe con medici, terapisti e psicologi per la realizzazione del piano di riabilitazione psicofisica del paziente.

Tutto questo, e non solo, è parte integrante del lavoro di IAO2, società del Gruppo Fantauzzi