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Strappo inguinale

Strappo inguinale: ecco come riconoscerlo e trattarlo

Lo strappo inguinale è una lesione muscolare che coinvolge i muscoli adduttori, ossia i muscoli anteriori della coscia, più diffusamente il muscolo adduttore lungo, di forma piatta e triangolare, che unisce l’osso pubico al femore. Lo strappo muscolare all’inguine è uno dei traumi più frequenti tra coloro che praticano attività sportiva, sia a livello agonistico che amatoriale.

Strappi inguinali: le cause

A differenza dello stiramento inguinale, quale consiste nella distensione spropositata ma senza rottura del muscolo, in caso di strappo inguinale si ha, invece, la lacerazione – totale o parziale – delle fibre muscolari dell’inguine. E ciò si verifica quando quest’ultime vengono sottoposte a:

  • sforzo eccessivo;
  • tensione rapida e improvvisa;
  • movimento ostacolato da una forza orientata in direzione contraria.

Benché si tratti di un tipo di infortunio che può colpire chiunque, è stata riscontrata una più alta incidenza nella fascia d’età over 40. Ciò si deve alla graduale perdita di elasticità del tessuto muscolare, dei tendini e dei legamenti e al tendenziale calo di ampiezza dei movimenti.

Strappo inguinale: i sintomi

Il sintomo più caratteristico dello strappo inguinale è il dolore, di entità variabile da moderata a severa, in relazione al numero delle fibre muscolari coinvolte.

Questo, solitamente, ha origine nel punto di intersezione tra la gamba e il pube ma può irradiarsi lungo tutto l’interno coscia.

Non di rado, al dolore inguinale si uniscono altri sintomi, quali:

  • debolezza muscolare;
  • limitazione dei movimenti;
  • inguine gonfio;
  • aumento della sensibilità, in particolar modo alla pressione;
  • ematoma, se – oltre alle fibre muscolari – il trauma lede anche i capillari che irrorano il tessuto muscolare.

Strappi all’inguine: come riconoscerli

La sintomatologia degli strappi inguinali è suscettibile di confusione con altri generi di fastidi e patologie. Per scongiurare tale rischio sarebbe pertanto opportuno prestare attenzione ai seguenti aspetti.

  • Strappo inguinale o ernia inguinale: nel secondo caso si tratta della fuoriuscita di un viscere addominale in direzione del canale inguinale a seguito di un intenso sforzo fisco. Si manifesta quindi con una vera e propria protuberanza soggetta a possibile retrazione spontanea. Tra i sintomi, oltre al dolore estendibile fino alla parte bassa dell’addome, si annovera anche il bruciore inguinale.
  • Strappo inguinale o crampi muscolari: i crampi muscolari sono contrazioni involontarie e dolorose di un muscolo, spesso dovute a disidratazione o affaticamento muscolare. I crampi possono causare dolore acuto ma di solito sono temporanei, da pochi secondi a 15 minuti.
  • Strappo inguinale o tendinite: la tendinite è l’infiammazione del tendine che collega muscoli e ossa. I sintomi possono essere simili. Il dolore della tendinite, in genere, è graduale. Il dolore di uno strappo muscolare, invece, è acuto e/o improvviso e spesso accompagnato dal suono o dalla percezione della rottura.
  • Strappo inguinale o sindrome da sovraccarico muscolare: questa condizione si verifica quando i muscoli sono sovrasollecitati senza la possibilità di recuperare adeguatamente. Rispetto allo strappo, il dolore da sovraccarico può svilupparsi lentamente nel tempo e diventare più evidente durante o dopo l’attività fisica. Inoltre, tale sindrome non genera lividi o gonfiori.
  • Strappo inguinale o distorsioni articolari: in quest’ultimo caso, il dolore è generalmente localizzato nell’articolazione stessa, non nei muscoli. Per giunta, è possibile avvertire un senso di instabilità o una sensazione di “scioltezza” nell’articolazione coinvolta.

Per ottenere una diagnosi accurata e il trattamento appropriato, è importante consultare un professionista medico o uno specialista.

Strappo inguinale: i rimedi

Prima fase

Nelle prime 24-48 ore dopo l’infortunio è bene mettere in atto il protocollo R.I.C.E.:

  • Rest (riposo);
  • Ice (ghiaccio) più volte al giorno;
  • Compression (compressione) sotto forma di fasciatura.
  • Elevation (elevazione), tenere il muscolo leso al di sopra del livello del cuore per facilitare il ritorno venoso.

Seconda fase

Superata la fase acuta dello strappo muscolare inguinale, è possibile procedere in due differenti modi, in base alla severità della lesione.

In caso di strappo inguinale totale – che implica la rottura di un elevato quantitativo di fibre muscolari e una completa perdita funzionale del muscolo – potrebbe essere necessario ricorrere a una riparazione chirurgica. In caso di stappo muscolare meno critico, invece, la cura comprende un programma di fisioterapia.

Le tecniche strumentali solitamente adottate sono:

  • tecarterapia, utile per accelerare la cicatrizzazione e restituire integrità al muscolo;
  • laserterapia, benefica per le sue proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, biostimolanti e antalgiche (che elimina o attenua il dolore);
  • onde d’urto, capace di stimolare i processi riparativi.

Strappo muscolare inguinale: come prevenirlo

Ecco alcuni consigli per non subire strappi muscolari all’inguine:

  • migliorare la ridotta forza muscolare e la limitata ampiezza del movimento di adduzione delle gambe;
  • eseguire un adeguato riscaldamento, per una corretta circolazione sanguigna nei muscoli;
  • eseguire esercizi di allungamento muscolare indicati per la zona inguinale, sia prima che dopo la sessione di sport;
  • evitare movimenti bruschi e sforzi eccessivi.