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Polso rotto

Polso rotto: cause, sintomi e trattamenti

Polso rotto: cosa s’intende

Il polso è una struttura complessa composta da otto ossa carpali, che si articolano con le due ossa dell’avambraccio, il radio e l’ulna. Con polso rotto s’intende la frattura di una di queste ossa.

Si tratta di una lesione comune tra gli anziani con ossa indebolite dall’osteoporosi e tra coloro che praticano sport o attività fisiche intense.

Frattura del polso: tipi

Le fratture del polso possono essere classificate in diversi tipi in base alla localizzazione e alla natura della rottura:

  • frattura di Colles, a carico dell’estremità distale del radio, il frammento rotto si porta verso il dorso della mano (dislocazione verso l’alto); è il tipo più comune, prende il nome da Abraham Colles, il chirurgo irlandese che nel 1814 la descrisse per la prima volta;
  • frattura di Smith (nota anche come frattura di Goyrand-Smith o frattura di Colles inversa), anche in questo caso, a rompersi è l’estremità distale del radio ma il frammento si sposta in direzione opposta, verso il palmo della mano (dislocazione verso il basso); venne descritta per la prima volta da Robert Williams Smith nel 1847;
  • frattura intra-articolare, quella che si estende all’interno dell’articolazione del polso;
  • frattura extra-articolare, quella che non coinvolge l’articolazione;
  • frattura comminuta o pluriframmentata, quando l’osso si rompe in più di due pezzi;
  • frattura esposta, quando l’osso fratturato perfora la pelle aumentando il rischio di infezione.

Polso rotto: cause e fattori di rischio

Un polso si rompe a causa di un trauma diretto o indiretto, ovvero:

  • caduta sulla mano tesa o da altezza considerevole, quale esercita una forza eccessiva sulle ossa del polso (causa più frequente);
  • incidenti, come quelli motociclistici;
  • infortuni sportivi, comuni negli sport di contatto o ad alto rischio di caduta, come il calcio, il rugby e lo sci.

Tra i fattori di rischio, inoltre, si annovera: l’osteoporosi, malattia sistemica correlata all’invecchiamento caratterizzata dal deterioramento del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea, il che rende lo scheletro più suscettibile alle fratture anche con traumi minimi. 

Polso rotto: sintomi

sintomi di una frattura del polso possono variare in base alla gravità e alla posizione della frattura. I segni comuni includono:

  • dolore intenso, particolarmente accentuato durante il movimento o la palpazione del polso;
  • gonfiore, causato da un’infiammazione o un’emorragia interna;
  • deformità anatomica per il disallineamento dell’osso;
  • lividi, per lo stravaso di sangue nei tessuti molli circostanti.
  • ridotta mobilità del polso e delle dita;
  • intorpidimento e formicolio, in caso di compressione o lesione dei nervi.

Frattura del polso: trattamenti

Il trattamento di una frattura del polso dipende dal tipo di frattura, dalla sua gravità, dall’età del paziente e dal suo generale stato di salute. Le opzioni terapeutiche da considerare possono essere di tipo conservativo o chirurgico.

Il trattamento conservativo, indicato per fratture composte e stabili, prevede:

  • immobilizzazione, ovvero utilizzo di gessi o tutori per mantenere i frammenti ossei in posizione corretta durante la guarigione; 
  • riposo e ghiaccio, utili per ridurre il dolore e il gonfiore iniziali​.

Il trattamento chirurgico, invece, necessario per le fratture scomposte o comminute, può consistere in un intervento di:

  • fissazione interna, mediante l’uso di placche, viti o perni per stabilizzare i frammenti ossei;
  • fissazione esterna, quale prevede l’applicazione di un dispositivo esterno per mantenere i frammenti ossei in posizione; è usato temporaneamente quando i tessuti molli sono danneggiati;
  • chirurgia mini-invasiva, tecniche come l’artroscopia possono essere utilizzate per ridurre al minimo i danni ai tessuti molli e accelerare la guarigione.

In entrambi i casi, sia che si scelga la terapia conservativa che quella chirurgica, per un recupero completo da una frattura del polso risulta essenziale un piano di riabilitazione fisioterapica, comprendente:

  • mobilizzazione articolare per prevenire la rigidità articolare;
  • esercizi di rinforzo muscolare di polso e mano;
  • magnetoterapia, per stimolare la rigenerazione dei tessuti.

I tempi di recupero possono andare da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della gravità della frattura e dell’efficacia del trattamento.