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Come combattere la stitichezza

Come combattere la stitichezza con la fisioterapia

A chiedersi come combattere la stitichezza è circa il 15% degli italiani, composto per lo più da donne. Quel che comunemente viene definito intestino pigro è, infatti, un disturbo molto frequente e che incide notevolmente sulla qualità di vita.

 

 

Stitichezza: cos’è e come si manifesta

È considerata una frequenza di defecazione nella norma quella che va dalle 3 volte al giorno alle 3 volte a settimana. Al di sotto di questo range, si parla di stitichezza o stipsi, ovvero la difficoltà nell’espletamento della funzione intestinale.

 

Le cause

Per indagare le cause, si suole fare una distinzione tra:

  • stitichezza acuta o transitoria, cioè quando il disturbo coinvolge periodi limitati nel tempo, per via del cambio di stile alimentare, di routine e/o contesto abituale (come nei viaggi, in vacanza, o a seguito di una dieta); in seguito a interventi chirurgici e cure farmacologiche o, ancora, nella fase premestruale;
  • stitichezza cronica, caratterizzata da vere e proprie disfunzioni motorie intestinali e/o anorettali oppure conseguente – come effetto associato – a patologie come la diverticolosi, il Morbo di Parkinson, il diabete e le malattie neurologiche.

Più in generale, le ragioni che causano costipazione sono:

  • scarsa idratazione;
  • cattiva alimentazione (a basso tenore di fibre e ad alto contenuto di alimenti costipanti);
  • sedentarietà;
  • depressione;
  • stress;
  • gravidanza;
  • sindrome del colon irritabile;
  • dissinergia addomino pelvica, ovvero un’inappropriata coordinazione dei muscoli del pavimento pelvico.

 

I sintomi

La stitichezza si manifesta attraverso:

  • ridotto numero di evacuazioni settimanali (meno di 2);
  • sensazione di incompleto svuotamento intestinale;
  • sensazione di blocco/ostruzione anorettale;
  • difficoltà e sforzo nell’evacuare;
  • presenza di feci dure, caprine o nastriformi;
  • necessità di aiuto manuale attraverso compressioni e/o manovre sull’addome.

 

Le conseguenze

Defecare in maniera irregolare può generare una serie di disturbi derivati. Tra questi si annoverano:

  • innalzamento della pressione sanguigna, dovuta ai continui sforzi;
  • irritazioni e prolasso delle emorroidi;
  • occlusione intestinale, dovuta alla presenza di un fecaloma, ovvero un accumulo di feci in un tratto del colon che, se non trattato, può portare (di rado) a ischemia rettale (mancanza di apporto sanguigno).

Generalmente la stipsi è una condizione benigna, ma se associata a:

  • familiarità di tumori intestinali;
  • sangue nelle feci,
  • dimagrimento;
  • anemia;

è opportuno rivolgersi al medico curante per un consulto approfondito.

 

 

Come combattere la stitichezza: i consigli del fisioterapista

 

1. Mettersi nella giusta posizione

La posizione ideale per evacuare è quella accovacciata, così da rilassare il muscolo puborettale. Per assumerla occorre utilizzare un rialzo, uno sgabello fisiologico, posizionato sotto i piedi, in modo da avere le ginocchia che superino le anche.

 

2. Respirare con il diaframma

La respirazione diaframmatica risulta particolarmente utile per combattere la stitichezza. Questa rappresenta una sorta di massaggio per muscoli e organi interni, quale favorisce la peristalsi intestinale, ovvero il movimento di contrazione e rilassamento ordinato e coordinato del tratto gastrointestinale. Aiuterebbe praticarla almeno 10 minuti ogni giorno.

 

3. Non rinviare

Reprimere lo stimolo significa aumentare il livello di disidratazione delle feci nell’intestino. In questo modo, saranno sempre più dure e quindi sempre più difficili da espellere. Inoltre, ciò provocherebbe una serie di problemi correlati, quali: flatulenza, pancia gonfia, mal di stomaco e cattiva digestione.

 

4. Creare una routine

Regolarizzare l’evacuazione significa condizionare l’intestino a lavorare sempre alle stesse ore. Costruire un’abitudine per andare in bagno comporta: fare un tentativo sempre nello stesso momento della giornata, anche senza stimolo, ma per non più di 15 minuti; e, soprattutto, senza sforzarsi, ciò affaticherebbe invano il pavimento pelvico.

 

5. Idratarsi

Bere un minimo di 2 litri di acqua al giorno rende le feci più morbide. Non si dimentichi, infatti, che una delle funzioni principali del colon è proprio aiutare il corpo a riassorbire l’acqua.

 

6. Curare l’alimentazione

È bene seguire uno stile alimentare che comprenda dosi sufficienti di fibre vegetali – frutta, verdura e cereali integrali – e un ridotto contenuto di formaggi fermentati, fritti e grassi di origine animale. Ciò non solo aiuta contro la stitichezza ma depura i tratti dall’apparato digerente dalla presenza di batteri e agenti patogeni.

 

7. Praticare attività fisica

Il movimento promuove la mobilità del colon. Per stimolare la digestione e l’evacuazione sono, generalmente, sufficienti una passeggiata di venti minuti, o un allenamento aerobico di 15 minuti o, ancora, una breve sessione di yoga.

 

 

Come combattere la stitichezza: i trattamenti fisioterapici

Tra i rimedi per la stitichezza, la fisioterapia prevede:

  • riabilitazione del pavimento pelvico, utile in presenza di un’alterazione della normale funzione contrattile dei muscoli pelvici che ostacola l’evacuazione; la terapia riabilitativa prevede uno o più cicli di sedute di chinesiterapia pelvi-perineale, elettrostimolazione e biofeedback in sinergia con esercizi di respirazione, al fine di ripristinare la corretta funzione dello sfintere anale interno ed esterno, del muscolo puborettale e degli addominali;
  • massaggio addominale o colico, quale comprende manovre dirette sulla muscolatura esterna e manovre indirette che, per stimolazione riflessa, agiscono su tutti i visceri. Lo scopo è quello di sollecitare e agevolare il transito del materiale fecale lungo l’intestino.