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Stretching è una parola inglese che vuol dire allungamento. E’ un termine usato nello sport per indicare un dato numero di esercizi finalizzati a migliorare l’elasticità muscolare.

E’un ottimo metodo di allenamento che consiste nell’allungare bene la muscolatura tramite una pratica costante che facilita la mobilità articolare.

Lo stretching può essere statico, dinamico o una combinazione di entrambi.

Lo stretching statico consiste nel portare l’articolazione vicino al suo limite di mobilità per poi mantenere la posizione per alcuni secondi. A sua volta può essere suddiviso in attivo (se la posizione è mantenuta in autonomia grazie a contrazioni di altri gruppi muscolari) e passivo (se la posizione è mantenuta grazie ad un macchinario o ad un’altra persona).

Nello stretching dinamico l’allungamento avviene grazie a movimenti controllati, fino al limite articolare. Per lo più questo tipo di stretching viene praticato da persone con un buon grado di allenamento e di controllo motorio.

Naturalmente i muscoli non sono gli unici tessuti a beneficiare dello stretching, vengono allungati anche i legamenti, le fasce e le capsule.

Lo stretching è un’attività non solo adatta a tutti, ma anche vivamente consigliata per i suoi evidenti benefici. Esistono tuttavia degli accorgimenti generali da tenere in considerazione nell’avvicinamento alla pratica di allungamento, ma anche dei casi in cui la disciplina non è consigliata.

In caso di contratture muscolari o infiammazioni tendinee che causano dolore, un’attività di allungamento su strutture già affaticate, può provocare ulteriore stress, causando strappi e stiramenti.

Nello stretching è importante individuare il gruppo muscolare da allungare, cercare una posizione comoda ma efficace che, una volta raggiunta, va mantenuta per un tempo di almeno 30 secondi; è molto importante che l’allungamento non superi la soglia del dolore; e prima dello stretching, è importante che il muscolo sia caldo, pertanto sembrerebbe più adatto dedicarsi allo stretching alla fine dell’allenamento, per aiutare il corpo a rilassarsi dopo la sessione di lavoro; va però sottolineato come alcuni autori suggeriscano, per aumentarne l’efficacia (soprattutto a livello del tessuto connettivo),  di eseguire lo stretching a freddo.

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